SOCIETA' NATURALISTICA SPELEOLOGICA MAREMMANA |
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LA CONCIA DELLA PELLE - DESCRIZIONE DEL LAVORO | |||
La pelle di uno zebù giunge all'artigiano, che la deve conciare, molto rigida e secca. Occorre perciò montarla su un telaio e inumidirla. Si inizierà a grattarne via la parte interna grassa e scura utilizzando la "zukanua", un grattatoio. Finita questa fase la pelle risulterà molto chiara. Si preparerà ora una miscela di bacche di ricino schiacciate e di polpa di "ensete" con acqua. L'impasto verrà cosparso su tutta la pelle e per garantirne l'assorbimento e lo sfilacciamento, questa verrà manipolata per diverso tempo utilizzando i piedi su un apposito piano di legno. Verrà poi distesa accuratamente al sole, legata con dei picchetti, e dopo alcune ore sarà pronta per essere ripiegata e venduta. Queste pelli vengono utilizzate come giacigli nelle capanne, ponendole sopra un letto di paglia o foglie.
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