SOCIETA' NATURALISTICA SPELEOLOGICA MAREMMANA | ||
IL PRIMO CORSO DI SPELEOLOGIA REALIZZATO IN ETIOPIA | ||
VEDI TALP N. 46 | ||
La nostra guida Nasir Ahmed, dipendente del Ministero del Turismo dell'Oromia, da anni cerca di esplorare cavità naturali con mezzi di fortuna e con rischi elevatissimi. Vedendo e provando le nostre attrezzature speleologiche negli scorsi anni si è reso conto della diversa potenzialità che queste offrono, specialmente nel campo della sicurezza. Nasce così l'idea di recuperare alcune attrezzature complete da poter regalare ad un gruppo di futuri speleologi etiopi e di svolgere in Corso di Speleologia in modo che le possano sfruttare al meglio. Grazie al sostegno della Società Naturalistica Speleologica Maremmana, della Federazione Speleologica Toscana e della Ditta Repetto Sport sono state preparate quattro attrezzature complete più un discreto numero di corde, sacco d'armo, sacche, moschettoni, etc. Un buon incoraggiamento ci viene dall'ottenimento del Patrocinio della Società Speleologica Italiana che spesso organizza spedizioni all'estero. Lunedì 26 novembre Carlo Cavanna, Gildo Lombardi e Igino Castelli, tutti e tre istruttori della Scuola di Speleologia di Grosseto, omologati dalla SSI, si sono trovati ad Addis Abeba dove erano attesi dall'amico Nasir Ahmed Mumed e altri tre amici intenzionati ad avvicinarsi alle tecniche speleologiche: Abas Abdulnasir Hasan, Farahan Ahmed Nageye, Fezel Ahamed Mumed. Dopo un trasferimento di 300 chilometri, 50 dei quali su strada sterrata disastrata, sono giunti a Gelemso. L'idea è quella di utilizzare uno di quei grandi alberi che caratterizzano il paesaggio etiope e ne troviamo uno adatto all'interno di una Scuola Superiore della città di Gelemso, frequentata da 2000 allievi divisi metà la mattina e metà il pomeriggio. Ottenuto il permesso del Direttore della Scuola, Igino inizia a preparare l'albero creando frazionamenti, armi, traversi e simulando tutti gli ostacoli da superare per poter utilizzare al massimo gli attrezzi in dotazione. Iniziano così le esercitazioni dei quattro allievi che durano ben quattro giornate complete. |
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Lezione di teoria |
Addestramento sull'albero |
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Un altro giorno viene dedicato ancora all'aperto ma su un costone roccioso poi finalmente la prima uscita in grotta. Dopo le consuete richieste di autorizzazioni negli uffici della Worada (provincia) e del Kabelè (comune) per poter accedere ai determinati territori raggiungiamo l'ingresso della Worabesa Cave a quota 1638 metri s.l.m. La grotta si apre all'interno di una dolina ed è completamente scavata dall'acqua con lunghi e ampi cunicoli collegati fra loro da una serie di pozzi. Perciò adatta allo scopo anche se la grande quantità di fango e la carenza di ossigeno mettono in difficoltà i partecipanti. La grotta è frequentata da una folta colonia di pipistrelli e da dolichopode. Per maggior sicurezza utilizziamo delle buone mascherine sperando che siano sufficienti a proteggerci dal rischio istoplasmosi che sappiamo concretamente esistente
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Addestramento su roccia |
In grotta |
Il LOGO del nuovo Gruppo Speleologico in Etiopia |
Ancora un giorno in una seconda grotta per trasmettere le nozioni base per armare una discesa e per eseguire correttamente tutti i nodi necessari e terminiamo il Corso. L'ultimo giorno siamo attesi nell'Ufficio del Capo della Worada di Gelemso, sig. Mohamed, per la cerimonia ufficiale di consegna degli attestati ai quattro allievi, i primi speleologi etiopi. Per l'occasione le autorità pretendono che lo scrivente indossi il costume tradizionale degli Oromo che viene fornito con tanto di pugnalone. Impossibile rifiutarsi ma ne approfitterò per acquistare il costume come ricordo dell'evento. Come Società Naturalistica Speleologica Maremmana proviamo tanta soddisfazione per il progetto portato a compimento, resta solo da sperare che questi ragazzi, che hanno appena costituito “The First Ethiopian Oromian Speleological Group” continuino ad allenarsi per non dimenticare gli insegnamenti ricevuti e che comincino a documentare ed esplorare seriamente il ricco patrimonio speleologico che li circonda. Forse ne potrebbero anche ricavare un ritorno economico accompagnando gruppi speleologici europei che già negli ultimi anni hanno dimostrato interesse verso le aree carsiche dell'Etiopia orientale.
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Il gruppo all'entrata in grotta
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Contattare Carlo Cavanna: <carlocavanna1@gmail.com> |