Axum
Axum, talvolta scritta più correttamente Aksum, è una città
del Tigrè, regione settentrionale dell'Etiopia, situata ai piedi
delle montagne di Adua. È stato il centro del regno di Axum, che
sorse nel periodo attorno alla nascita di Cristo e declinò a partire
dal VII secolo, causa la concorrenza commerciale araba. Racconti semi-leggendari
attribuiscono la sua distruzione ad una regina mitica,Gudit, nel X secolo.
Il potere fu esercitato per qualche decennio dalla dinastia Zaguè.
Verso la fine del XII secolo più a sud sorse l'Impero d'Etiopia,
che soppiantò definitivamente il regno di Axum.
Il 75% della popolazione è composto da etiopici di religione cristiano-ortodossa.
La rimanente parte è suddivisa tra musulmani sunniti e cristiani
P'ent'ay.
Per il loro valore storico, le rovine archeologiche presenti sono state
incluse nel 1980 dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità.
Regno di Axum e Cristianità
Ortodossa
Il regno di Axum aveva un suo linguaggio scritto chiamato Ge'ez e sviluppò
un'architettura originale, caratterizzata da obelischi giganteschi. Il
regno raggiunse il suo apogeo durante il regno di Ezana, che fu battezzato
con il nome di Abriha nel IV secolo. Questo avvenimento segnò il
momento ufficiale per la cristianizzazione del regno.
La Chiesa ortodossa etiopica afferma che la chiesa di Cattedrale di Nostra
Signora Maria di Sion di Axum contiene la biblica Arca dell'Alleanza dove
erano custodite le Tavole della Legge su cui sono scritti i Dieci Comandamenti
portati da Mosè al suo popolo. Questa stessa chiesa fu il luogo
dove per secoli vennero incoronati gli imperatori etiopi fino al regno
di Fasiladas e di nuovo da Giovanni IV d'Etiopia fino alla fine dell'impero.
Axum viene considerata la più santa delle città dell'Etiopia
ed è un'importante meta di pellegrinaggi. Feste significative sono
T'imk'et (corrispondente alla Festa dell'Epifania, celebrata il 7 gennaio,
non il 6), e la Festa di Maryam Sion che cade alla fine di novembre.
Il 15 ottobre del 1935 la città fu occupata dalle truppe italiane
al comando del generale Emilio de Bono, due anni dopo, nel 1937, un obelisco
di Axum, alto 23,4 metri e risalente a 1700 anni prima, già a terra
e rotto in quattro pezzi da diversi secoli, fu inviato aRoma dai soldati
italiani per essere collocato in Piazza di Porta Capena come bottino di
guerra della Guerra d'Etiopia. Questo obelisco è generalmente ritenuto
uno dei più begli esempi di questo tipo di costruzioni dell'impero
axumita. Nonostante un accordo preso con leNazioni Unite nel 1974 prevedesse
la restituzione dell'obelisco, l'Italia si attardò in una lunga
disputa diplomatica con il governo etiopico, che vedeva nell'obelisco
un simbolo dell'identità nazionale nonché nel suo ritorno
un atto riparatorio all'aggressione subita. Nel 2005, infine, l'Italia
restituì l'obelisco all'Etiopia. L'UNESCO è stata resa responsabile
del restauro e della risistemazione dell'obelisco di Axum. Si è
trattato di un'operazione molto complessa. Nell'aprile di quell'anno la
stele, che pesa 152 tonnellate, fu caricata su un aeromobile Antonov e
trasportata in Etiopia. Il 4 giugno è iniziato il sollevamento
e il posizionamento dei blocchi della stele con un intervento ingegneristico
diretto dallo "Studio Croci e Associati" con il professore Giorgio
Croci come capo progetto. Il bilancio economico complessivo è stato
di 4,78 milioni di dollari, interamente finanziati dal governo italiano.
Il 4 settembre 2008 si è tenuta ad Axum la cerimonia ufficiale
di inaugurazione della stele di Axum restaurata, o stele n. 2.
Axum e Islam
Quando i musulmani di Axum cercarono di erigere una moschea
in questa città particolarmente santa per gli Etiopici, i residenti
ortodossi replicarono che in questo caso ad essi doveva essere permesso
erigere una chiesa ortodossa alla Mecca.
Il contatto di Axum con l'Islam è molto antico. Secondo Ibn Hisham
(una delle più antiche fonti storiche dell'Islam), quando Maometto
combatteva contro l'ostilità della sua tribù dei Quraysh,
inviò un piccolo gruppo di musulmani, comprendente la figlia Ruqayya
e suo marito ?Uthman b. ?Affan, con quella che viene chiamata "Piccola
Egira". Al gruppo di profughi, il re di Axum, Ashama ibn Abjar, concesse
rifugio e protezione, rifiutando le richieste di restituzione avanzate
dai Quraysh, guidati da ?Amr ibn al-?A?. Questi rifugiati non ritornarono
in ?ijaz fino al sesto anno dell'Egira (628) e, d'altra parte, molti rimasero
in Etiopia stabilendosi nella regione del Negash, nel Tigrè occidentale.
Ci sono differenti tradizioni sugli influssi che questi primi musulmani
ebbero sui regnanti di Axum. La tradizione musulmana riporta che i regnanti
di Axum fossero tanto ammirati da questi rifugiati da convertirsi segretamente
all'Islam. D'altro canto una tradizione etiopica riferisce che uno dei
rifugiati musulmani che vivevano in Etiopia in quel periodo si convertì
alla religione cristiana ortodossa, diventando così il primo convertito
conosciuto dall'Islam al Cristianesimo. Sempre secondo la tradizione,
alla morte di Ashama ibn Abjar, Maometto stesso pregò per l'anima
del re e disse ai suoi seguaci: "Lasciate in pace gli etiopici fino
a quando essi stessi non prendano l'offensiva".
Siti di particolare interesse
I principali monumenti axumiti sono costruiti a forma di
stele; la maggior parte si trova nel Parco settentrionale delle steli,
e arrivano fino ai 33 metri di altezza della Grande Stele, che si crede
sia crollata al suolo durante la costruzione, mentre quella ancora eretta
di maggiore altezza la Stele di Re Ezana raggiunge i 24 metri. Un'altra
stele è l'Obelisco di Axum di cui si è parlato più
sopra. Si ritiene che queste steli segnalino delle tombe, che un tempo
portassero dei dischi di metallo fissate ai fianchi. Le Stele Gudit, diversamente
da quelle dell'area nord, sono frammischiate a tombe per lo più
del IV secolo.
Altri siti interessanti della città sono la già citata chiesa
di Cattedrale di Nostra Signora Maria di Sion ad Axum, costruita nel 1665
(un'altra chiesa con lo stesso nome è stata edificata nelle vicinanze
nel XX secolo). Inoltre vi sono altri importanti siti archeologici, musei
etnografici e la pietra di Ezana, scritta in Sabeo, Ge'ez e greco antico
similmente alla Stele di Rosetta. Ancora, la Tomba di Re Bazen, un megalite
considerato una delle più antiche strutture, il cosiddetto Bagno
della Regina di Saba (in realtà una riserva d'acqua) che si rifà
alla leggenda secondo la quale la famosa regina sarebbe vissuta nella
città, la Ta'akha Maryam del IV secolo e il Palazzo di Dungur del
VI secolo, i monasteri di Abba Pentalewon e Abba Liqanos e la roccia artistica
Leonessa di Gobedra.
La città è servita dall'aeroporto internazionale "Giovanni
IV d'Etiopia"
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